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11
2018

Voglio vederlo dal vivo ! Coltivare l’abilità di stare nello stato

Voglio vederlo dal vivo ! Approfondire le basi della nostra pratica: l’ascolto, la visione interiore, la propriocezione ti porta sul tappetino in quell’attitudine in cui c’è sempre qualcosa da scoprire.

 

Il termine hatha rimanda alla simbologia energetica degli “Opposti” come il Sole e la Luna, il Caldo e il Freddo, il Maschile e il Femminile ecc.. Lo Hatha Yoga si propone come strumento di pacificazione e di armonizzazione di queste energie esaltandone il potenziale di complementarietà per generare nel corpo-mente-spirito uno stato di piacevole equilibrio.

Quale stato? L’esperienza di uno stato psicofisico-emotivo che esprime relazione tra fisiologia, respiro e fenomeni più sottili del tuo essere profondo.

Il problema non è il problema in se. Il problema, o meglio l’opportunità, è lo stato che attraversi nel contesto in cui il problema, o meglio l’opportunità, si manifesta.

Lo stato. Esperienza di stato. Hatha Yoga e Darshan. In sanscrito la parola “darshan” viene usata per indicare il quarto stato di coscienza “atma darshan”, tradotto letteralmente come vedere l’anima. In questo stato di consapevolezza riposante siamo svegli ma riposati. Una distensione attiva diversa da quando siamo svegli in attività frenetiche di movimento. In questo stato “darshan” accendiamo la nostra visione.

Atman è un termine in sanscrito che indica l’essenza, il soffio vitale, il sé profondo. Ci fa meditare la parola tedesca per respirare “atmen” deriva dall’ant
ica parola in sanscrito Atman, che conduce allo spirito interiore, all’anima.

In classe proponiamo sovente degli approfondimenti stimolati da uno stile di pratica calmo, senza forzare e senza caricare le articolazioni. Una pratica che si basa sull’ascolto dei ritmi profondi del respiro e che invita alla consapevolezza delle sensazioni corporee. Gli asana vengono vissuti con l’intento di evitare ogni sforzo e con l’opportunità di imparare a propriocepire e quindi rilassare le tensioni fisiche e mentali. La propriocezione è l’informazione sensoriale che proviene dalle parti del corpo coinvolte, muscoli tendini, legamenti, da un livello profondo, sottile.

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Darshan ! Gridò la consapevolezza. Voglio vederlo dal vivo ! Cosa vuol dire? Coltivare l’abilità di stare nello stato di atma darshan anche fuori dal tappetino, anche quando sei in movimento durante la giornata, coltivare, nutrire lo stato di osservazione in ogni momento. Partendo dal tappetino, sessioni di approfondimento delle nostre basi di pratica: l’ascolto, la visione interiore, la propriocezione così che ci sia sempre qualcosa da scoprire.
Il darshan trasmette davvero qualcosa. Che sia una benedizione per il giovane violinista che vede uno Stradivari, che sia un buon auspicio per chi, all’inizio di una giornata che si annuncia terribile, intravede e magari scambia due parole col suo idolo, che sia un’ispirazione per chi incrocia lo sguardo della grande persona che combatte per i suoi stessi ideali, è certo che il darshan è un fatto sacro. Riporta la vista su un livello più ampio, la rende di nuovo capace di veicolare un’emozione che ti prende tutto il corpo, come quando da bambino vedevi la mamma o da adolescente vedevi il ragazzo che ti piaceva tanto.

Essere in ascolto del proprio respiro distoglie l’attenzione dal pensare e crea spazio. È un modo per generare consapevolezza. Sebbene la pienezza della consapevolezza sia già lì come non-manifestata, siamo qui per portare la coscienza in questa dimensione.

In questo momento, anche mentre leggi. Diventa consapevole della tua respirazione. Nota la sensazione del respiro. Senti l’aria che si muove dentro e fuori dal tuo corpo. Nota come il torace e l’addome si espandono e si contraggono leggermente con l’inspirazione e l’espirazione. Un respiro consapevole è sufficiente per creare uno spazio dove prima c’era successione ininterrotta di un pensiero dopo l’altro. Un respiro consapevole (due o tre sarebbe ancora meglio), preso molte volte al giorno, è un modo eccellente per portare spazio nella tua vita. Anche se mediti sulla tua respirazione per due o più ore, cosa che alcune persone fanno, un soffio è tutto ciò di cui hai bisogno per essere consapevole. Il resto è memoria passata o anticipazione futura, vale a dire, pensato. La respirazione non è davvero qualcosa che fai ma qualcosa di cui sei testimone mentre accade. La respirazione avviene da sola. L’intelligenza all’interno del corpo lo fa accadere. Tutto quello che devi fare è vederlo accadere. Non c’è sforzo o impegno da coinvolgere nel fare, solo nel lasciare accadere.

Il respiro di molti di noi è innaturalmente superficiale. Più siamo consapevoli del respiro, più la sua profondità naturale si ristabilisce.

Poiché il respiro non ha forma materiale in quanto tale, sin dai tempi antichi è stato equiparato allo spirito, una forma di vita senza forma. “Dio formò l’uomo dalla polvere dalla terra e respirò nelle sue narici il respiro della vita e l’uomo divenne una creatura vivente”. La parola tedesca per respirare “atmen” deriva dall’antica parola in sanscrito Atman, che significa l’essenza, il soffio vitale, il sé profondo, lo spirito interiore, l’anima.

Il fatto che il respiro non abbia forma è uno dei motivi per cui la consapevolezza del respiro è un modo estremamente efficace di portare spazio nella tua vita, di generare consapevolezza.

Essere consapevole del tuo respiro ti “costringe” a stare nel momento presente, la chiave di ogni trasformazione interiore. Ogni volta che sei consapevole del respiro, sei assolutamente presente. Potresti anche notare che non puoi pensare ed essere consapevole della tua respirazione. La respirazione consapevole ferma la tua mente. Questo non vuol dire che sei addormentato, sei completamente sveglio e molto vigile. Non stai lasciando che il pensiero catturi il tuo momento, piuttosto sei libero dai pensieri. E se guardi più da vicino, scoprirai che queste due cose: entrare pienamente nel momento presente e cessare di pensare senza perdere coscienza, sono in realtà la stessa cosa: il sorgere dello spazio della conspapevolezza.

E da li, che Darshan sia ! Vedrai dal vivo. Quell’emozione, quella sensazione, quel campo di infinite possibilità schiudersi davanti ai tuoi nuovi occhi.

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author: Antonio Spera