fbpx
31
08
2018

Perché praticare costantemente gli asana?

Attenzione, concentrazione e focus sono diventate rare risorse in uno stile di vita quotidiano frenetico metropolitano.

La pratica al caldo è molto intensa e necessita di concentrazione su corpo e respiro. Spera Yoga propone un approccio di pratiche dinamiche in cui le posture si susseguono una dietro l’altra sincronizzate con il respiro. Accompagnare la pratica fisica con la pratica mentale aiuta a distogliere l’attenzione dagli schemi abituali e da pensieri di ogni genere.  

Sappiamo tutti benissimo come la mente abbia la tendenza a focalizzarsi su pensieri, stimoli esterni e distrazioni di diversa natura. Eckhart Tolle nel suo libro “Potere di Adesso” descrive la mente umana che viene paragonata ad un cucciolo, curioso, irrequieto, rumoroso, e incapace di focalizzarsi perché distratto per natura.

Nell’era delle distrazioni digitali è necessario un grande sforzo per focalizzarsi e concentrarsi e impedire al rumore che proviene dall’esterno di avere la meglio su attenzione, concentrazione e memoria.

Durante la pratica diventa difficile distogliere l’attenzione dal proprio corpo e dal proprio respiro. Questo contribuisce ad eliminare stati di confusione, dispersione dell’attenzione, ansia e stress.

Il respiro calma la mente, il caldo massaggia i tessuti, il movimento ossigena il sangue, la pratica dinamica degli asana apporta benefici di ogni tipo. La muscolatura stimolata e tonificata, il sistema cardiovascolare purificato e rienergizzato favoriscono la circolazione sanguigna e linfatica e drenano liquidi in eccesso. Aumentiamo la resistenza, la forza e la flessibilità, riportando equilibrio e salute diffusa a livello fisico, mentale e oltre.

Perché dunque praticare costantemente gli asana? Preparare il corpo, renderlo elastico e forte è la via per eliminare tensioni, allentare rigidità e riuscire a rimanere anche solo tre minuti seduti immobili a meditare. Si fa fatica a focalizzare l’attenzione e quindi praticare concentrazione e mantenere focus nella pratica presuppone diminuire il più possibile le oscillazioni della mente (vikshepa in sanscrito).

Distratti, ansiosi e incapaci di sentirci appagati da uno stile di vita moderno indaffarato. Invasi da iperattività sentiamo agitazione e spesso sotto pressione soffriamo problemi di concentrazione e incapacità di organizzarsi. Quel disagio che apparentemente si manifesta attraverso un illusorio interesse per i tanti aspetti della vita, in realtà fa mancare l’unico interesse, quello reale e autentico, di occuparsi di se stessi. Solo una parte di noi è concentrata su ciò che accade nel mondo, l’altra è distratta, perché non riesce a fermare la mente e la routine.

La nostra capacità di attenzione non è come un palloncino che può essere riempito di tante cose diverse, piuttosto può essere paragonata ad un tubo in cui un liquido può scorrere in una unica direzione alla volta. Quando facciamo tante cose in realtà non le facciamo tutte insieme ma oscilliamo continuamente dall’una all’altra. Avere troppe cose da fare genera molto spesso una diminuzione di concentrazione in ognuna di esse.

Yoga ci insegna che quando le attività diventano troppe e simultanee accade che ci distraiamo dal nostro “compito principale” cioè quello di occuparci di noi stessi e ritrovare pace ed equilibrio. Yoga ci mostra una via per ritrovare benessere interiore anche attraverso queste meravigliose risorse per star bene: attenzione, concentrazione e focus.

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

author: Antonio Spera